Ciò che non può mancare durante un viaggio in Toscana è un tour enogastronomico. Venite con me al Castello di Albola!

 

Una volta fatto il classico giro tra gli splendidi musei rinascimentali e Chiese del centro storico, la cosa che sicuramente non può mancare durante un viaggio in TOSCANA è un tour enogastronomico.

Tutti gli italiani e in particolar modo noi del Sud, abbiamo un rapporto molto intenso con il cibo perché ci ricorda la famiglia, la casa ed è un momento di unione e condivisione. I miei amici ed io rappresentiamo perfettamente lo stereotipo del napoletano che quando si siede a tavola si potrebbe anche alzare dopo 3 ore e quindi ho pensato che una degustazione di vini e cibi toscani avrebbe sicuramente fatto tutti contenti.

Di buon ora (cioè alle 10.30 e in ritardo di mezz’ora rispetto all’orario programmato) prendiamo le nostre auto e da Firenze si parte alla volta del Chianti. Il viaggio in macchina verso la nostra meta è stato già di per se un’esperienza, soprattutto per i miei amici non abituati a questi paesaggi collinari mozzafiato.

 

Dopo circa un’oretta, raggiungiamo il Castello di Albola, un caratteristico borgo medievale le cui prime tracce risalgono all’anno mille, appartenuto a diverse famiglie nobili Toscane e dal 1979 di proprietà della famiglia veneta Zonin, che si è dedicata principalmente alla cura e allo sviluppo dei vigneti circostanti.

 

Ci accoglie un ragazzo giovane e disponibile, Carloalberto, responsabile dell’ospitalità, e con lui iniziamo la visita del borgo. Partiamo dai vigneti e inizia la spiegazione sulle caratteristiche del terreno sottostante e sulla tipologia e sui vari processi per il mantenimento dei vitigni.

 

Ci sono delle regole ben precise per la produzione del Chianti classico, vino tipico realizzato con una percentuale minima dell’80% di San Giovese, uva italiana, e la restante parte con uve francesi ed è proprio sul Chianti classico che si concentra il lavoro del Castello di Albola.

 

Si passa poi alla visita delle cantine, con le botti e le barrique utilizzate per l’affinamento del vino, le cui caratteristiche e i cui profumi cambieranno in base alla grandezza della botte utilizzata e quindi al maggiore o minore contatto con il legno . Qui presenti anche tutte le bottiglie di vino invecchiato dagli anni 50 fino ad oggi.

 

Ci spostiamo poi nei giardini della villa padronale, visitabili solo quando i proprietari non sono presenti, e credetemi, le verdure e le piante coltivate avrebbero fatto invidia anche al mio vicino di casa, che coltiva dei cavoli che sembrano delle opere d’arte. I giardini sono un angolo di paradiso e la villa anche vista dall’esterno è davvero imponente.

La parte finale della visita è nella visantaia. Qui le uve vengono essiccate naturalmente e poi messe a fermentare nelle botti di castagno. Ne esce un vino ad alta gradazione alcolica, di un colore dorato e liquoroso, usato infatti per intingere i cantuccini dentro.

 

Carloalberto capisce che abbiamo fame e soprattutto sete e che è giunto il momento di portarci all’interno per iniziare la nostra degustazione di vini e di cibi.

 

3 vini rossi e 1 bianco di loro produzione, crostini misti con prosciutto, con fegatini, lardo e pecorino e olio nuovo, pappardelle al cinghiale, tagliere di salumi e formaggi, vin santo e cantuccini più caffè e ammazzacaffè.

Questo il menù del nostro Light Lunch ( si perché c’è anche il lunch normale che comprende anche un secondo di carne) tutto accompagnato dalla gentilezza e professionalità dello staff di Albola.

 

Ho apprezzato davvero tutto e i miei amici altrettanto. Per fortuna la mia scelta è stata azzeccata e quindi mi sono gustata le loro lodi su quanto sia brava come guida turistica (a pancia piena e un po’ brillocci erano più generosi di complimenti)!!!

 

Mi piacerebbe portare anche voi. Vi andrebbe di venire con me?